Capodoglio avvolto in una rete da pesca illegale al largo delle isole Eolie, associazioni e guardia costiera impegnate per ore nelle operazioni di soccorso. Si tratta di una giovane femmina di capodoglio, Furia, intrappolata in una rete derivante, comunemente detta “spadara” utilizzata per la pesca illegale del tonno e pesce spada. Per circa 36 ore il capodoglio è stato monitorato dal team dell’associazione Filicudi Wildlife Conservation, partner del progetto europeo Life Delfi, mentre i sommozzatori della guardia costiera hanno lavorato per ore per liberare la maestosa Furia. Nel corso delle operazioni di salvataggio il suo pattern è stato monitorato così come sono stati registrate le sue vocalizzazioni acustiche con l’idrofono per valutare il suo stato di salute e misurare comportamento e livelli di stress. Durante questo tempo Furia si è spinta verso nord a circa 15 miglia dalla costa Eoliana e, nonostante la rete ancora intorno alla coda, è stata capace di effettuare apnee prolungate di addirittura 40 minuti. Ripetuti i tentativi da parte dei sommozzatori della Guardia Costiera di Lipari e il nucleo sub di Napoli per rimuovere completamente la rete dalla coda, insieme a diving e volontari locali. Nelle prossime ore volontari e sub cercheranno di rintracciare nuovamente Furia per liberarla definitivamente. Solo poche settimane fa la stessa sorte era toccata a Spyke, un altro capodogli rimasto intrappolato nella morsa delle reti da pesca illegali poi salvato e liberato dai sommozzatori.