CNR IRBIM

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è un Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei settori dello sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese.

L’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (CNR IRBIM) di Ancona ha competenze e svolge le sue attività di ricerca spaziando dalla biologia delle specie ittiche, all’ecologia marina, dalle interazioni tra ambiente e pesca al miglioramento delle pratiche di maricoltura e acquacoltura fino ad arrivare allo studio dei processi fisici, biofisici ed ecologici legati alla circolazione oceanica che ha influenza sui cambiamenti climatici.

L’esperienza maturata dalla UOS di Ancona, in particolare nell’ambito della tecnologia della pesca e nello sviluppo di attrezzi da pesca più selettivi ed efficienti, sia in termini di catture che dal punto di vista energetico ed ambientale, è stata essenziale per conseguire gli obiettivi del progetto LIFE TARTALIFE e saranno di notevole aiuto in LIFE DELFI.


AMP Isole Egadi

L’Area Marina Protetta “Isole Egadi” interessa acque, fondali e coste circostanti l’arcipelago omonimo, situato di fronte alla costa occidentale della Sicilia, costituito dalle isole di Favignana, Levanzo e Marettimo e dagli isolotti di Formica e Maraone.
Con i suoi 53.992 ettari, è la più estesa riserva marina del Mediterrano, coincidente con la ZSC ITA 010024 “Fondali dell’Arcipelago delle Isole Egadi”. Le coste e i fondali sono caratterizzati da alta variabilità di habitat e conseguente elevata biodiversità, con la presenza di numerose specie di rilevante interesse naturalistico e importanti reperti archeologici sommersi: vi si trova la prateria di Posidonia oceanica più estesa e meglio conservata del Mediterraneo, decine di chilometri di marciapiedi a Vermetidi, 77 siti di immersione in ambienti a coralligeno o in grotte sommerse e semi sommerse, molti itinerari di snorkeling e 17 campi ormeggio (180 gavitelli) per la nautica da diporto per ridurre danni da ancoraggio. Nell’AMP si trova tutta la flora e la fauna esistente nel Mediterraneo: tra le specie animali protette citiamo la foca monaca (Monachus monachus), la Caretta caretta, il bivalve Pinna nobilis, varie specie di cetacei (tursiopi, stenelle e capodogli), alcune specie di squali e una importante colonia dell’Uccello delle tempeste (Hydrobates pelagicus), oltre a centinaia di specie di pesci.

L’Area Marina Protetta è stata istituita con Decreto Interministeriale del 21/12/1991, e dal 2001 è affidata in gestione al Comune di Favignana dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Inoltre, con Decreto Ministeriale del 20/06/2019, è Gestore della ZSC ITA 010024 “Fondali dell’Arcipelago delle Isole Egadi”. É membro di Federparchi e della rete MedPan. Dispone di un sito web e di una pagina facebook costantemente aggiornati, oltre ad un portale dedicato alle autorizzazioni on line.

Le Mission istituzionali sono la tutela e la valorizzazione dell’ambiente marino, l’educazione ambientale, la sensibilizzazione e l’informazione dei fruitori, la ricerca e il monitoraggio, la gestione integrata della fascia costiera e la promozione dello sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alla eco-compatibilità del turismo.


AMP Torre del Cerrano

Fra cielo e terra uno specchio d’acqua protetto dove coltivare le preziose risorse del mare. L’area marina della Torre del Cerrano si trova in Abruzzo, la “regione verde d’Europa” con oltre il 30% del territorio tutelato. Nel tratto teramano, fra due Comuni, Pineto e Silvi, l’area marina delimita sette chilometri di costa e completa un programma di protezione e valorizzazione dell’ambiente affiancandosi alla rete di oasi sottomarine che hanno consentito, in questi anni, la salvaguardia, il ripopolamento e lo studio dell’ecosistema marino.

Nel nome, in realtà un toponimo, “Torre del Cerrano”, i simboli della storia e dell’identità di questo territorio. Cerrano, il torrente che scende dalle colline di Atri – dove si trovano gli splendidi calanchi, altra area protetta – e sfocia nella marina di Silvi, e la Torre, costruita nel 1568 dagli spagnoli, baluardo contro i pirati saraceni. Il fortilizio si affaccia fra le dune, completamente restaurato e sede del Centro di biologia marina, a due chilometri dal centro di Pineto

L’A.M.P. Torre del Cerrano è istituita con decreto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare del 21-10-2009, pubblicato in G.U. della Rep. Italiana n.80 del 07-04-2010. Si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 km dei quali 2,5 km di duna sabbiosa lungo la riva, dalla foce del torrente Calvano, che attraversa l’abitato di Pineto, fino al centro di Silvi, alla corrispondenza a mare della stazione ferroviaria. La superficie dell’A.M.P. è di circa 37 km quadrati e ricomprende una ristretta zona B, un quadrato di circa un km di lato di fronte a Torre Cerrano, una zona C di 14 km quadrati, che si sviluppa per l’intera estensione del fronte mare fino a circa 2 km dalla costa e un’ampia zona D, di forma trapezoidale, di circa 22 km quadrati fino al limite delle tre miglia.


Filicudi WildLife Conservation

Filicudi WildLife Conservation è una associazione no profit volta allo studio e alla conservazione delle risorse marine dell’Arcipelago Eoliano con particolare riguardo alle popolazioni di cetacei e tartarughe marine, attraverso un programma integrato di azioni concrete sul territorio. In particolare, le attività di ricerca e monitoraggio riguardano principalmente il tursiope, la stenella striata, il capodoglio e la tartaruga marina comune Caretta caretta, con l’obiettivo specifico di promuovere la salvaguardia di queste specie nell’area Eoliana. La base logistica delle attività dell’associazione si trova presso l’isola di Filicudi dove è anche presente un Pronto Soccorso per le Tartarughe Marine.

Le attività concrete che l’associazione Filicudi WildLife Conservation svolge sul territorio Eoliano sono le seguenti:

  • Attività di ricerca su cetacei e tartarughe marine
  • Pronto Soccorso Tartarughe Marine
  • Educazione ambientale
  • Turismo sostenibile
  • Corsi di formazione specialistica extra-universitaria (accreditati) per studenti universitari
  • Corsi per le scuole (alternanza scuola lavoro)
  • Laboratori didattici di biologia marina per bambini
  • Promozione di eventi culturali, musei didattici, mostre ed esposizioni

Dal 2005 Filicudi WildLife Conservation sta monitorando lo stato di salute delle popolazioni di delfini presenti nelle acque dell’Arcipelago Eoliano. Per le due specie presenti nell’area Eoliana, il tursiope e la stenella striata, sono stati raccolti dati scientifici che hanno permesso di approfondire molti aspetti della biologia ed ecologia di queste specie nell’area sud Tirrenica.

Per tutta la durata del progetto, l’associazione si occuperà di supportare i pescatori nello sviluppo di attività imprenditoriali alternative alla pesca come il whale watching e di supportare i pescatori nello sviluppo di attività di pesca più sostenibili per i delfini e per i loro habitat attraverso information desk che agevolino la conoscenza e l’accesso a fondi e finanziamenti per la riconversione a metodi di pesca più sostenibili.


Università degli studi di Padova

Il gruppo di ricerca appartenente all’Università di Padova impegnato nel progetto LIFE Delfi afferisce al Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) e ha sede operativa presso il campus Agripolis di Legnaro (PD). Il team di lavoro, guidato dal Prof. Sandro Mazzariol, si occupa principalmente di patologie dei mammiferi marini e tartarughe marine e, più in generale, della fauna selvatica e non convenzionale, sia in libertà sia in ambiente controllato. In particolare, il lavoro di ricerca si concentra sul monitoraggio degli animali spiaggiati e sulle tecniche diagnostiche forensi utilizzate per determinarne la causa di morte e valutarne l’associazione ad eventuali cause antropiche.

A seguito dell’insolito evento di spiaggiamento di massa di 7 esemplari di capodoglio avvenuto sull’istmo del lago costiero di Varano (FG) nel Dicembre 2009, il gruppo ha fondato il C.E.R.T. (Cetacean stranding Emergency Response Team), che offre supporto per la gestione di spiaggiamenti considerati “eccezionali” sul tutto il litorale italiano.

L’unità di ricerca ha partecipato attivamente a diversi progetti di conservazione della fauna marina, sia nazionali che europei, tra cui: il progetto NETCET (Network for the Conservation of Cetaceans and Sea Turtles in the Adriatic), il progetto TartaTur (Valutazione dell’interazione della pesca marittima e della maricoltura con le specie Caretta caretta e Tursiops truncatus nella fascia costiera veneta) e il progetto INVASION (Implementazione del monitoraggio dei vertebrati nell’Adriatico settentrionale).


Area Marina Protetta Punta Campanella

Punta Campanella, il promontorio di fronte a Capri, che divide il Golfo di Napoli da quello di Salerno, ha dato il nome all’Area Marina Protetta più longeva della Campania. Istituita nel 1997, la riserva marina attraversa, con i suoi 42km di costa e 1500 ha di mare, la penisola sorrentina e la costiera amalfitana, da Sorrento fin quasi a Positano, attraversando tutto il territorio di Massa Lubrense ( capofila e cuore del Parco). Coinvolge anche altri 3 comuni che si aggiungono ai tre già citati e formano il Consorzio di Gestione: Piano di Sorrento, Sant’Agnello e Vico Equense.
 Obiettivi fondamentali dell’Ente gestore sono la tutela e valorizzazione delle risorse biologiche e geomorfologiche, la divulgazione di tutte le caratteristiche degli ambienti marini e costieri, la promozione dello sviluppo e di un turismo ecocompatibile. La tutela dell’area è garantita da alcuni vincoli e divieti ma ciò non impedisce una fruizione corretta ed ecosostenibile. La natura offre uno spettacolo unico, sia sotto che sopra al mare. La ricchezza di biodiversità è un elemento che caratterizza l’Area Marina Protetta, una varietà favorita da particolari microclimi e da un assetto geomorfologico accidentato. Il territorio è molto importante anche per storia, mito, cultura, archeologia e tradizioni. In oltre 20 anni di attività il Parco Marino, tra le altre cose, ha portato avanti la lotta contro i datterari e la pesca di frodo, il miglioramento della depurazione delle acque, la pulizia del mare e delle spiagge con lo Spazzamare e i volontari, la salvaguardia delle tartarughe marine, numerose azioni di divulgazione ed educazione ambientale con migliaia di bambini coinvolti, campagne di promozione e sensibilizzazione, attività green come il campo Boe Le Mortelle.

AMP Tavolara

Tra gli obiettivi istituzionali dell’Area Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo sono incluse azioni di protezione (monitoraggio e ricerca) e gestione del territorio (attività economiche) supportate da attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale.

L’AMP raggiunge questi obiettivi collaborando in progetti principalmente di tipo europeo e regionale. Alcuni di questi sono: due Interreg Maritime, ISOS (Rete di isole per lo sviluppo sostenibile e conservazione del patrimonio), GIREPAM (Gestione integrata delle reti ecologiche attraverso parchi e aree marine), RE.LIFE (ripristino della Patella ferruginea in Liguria) LIFE15 NAT/ IT/000771. Inoltre l’AMP svolge, ogni anno, attività di monitoraggio relative all’habitat e alle specie di interesse conservazionistico come Posidonia oceanica, prati coralligeni, Pinna nobilis, Paracentrotus lividus, e altra fauna ittica.


Blue World Institute of Marine Research and Conservation

The Blue World Institute of Marine Research and Conservation (BWI) è un’organizzazione indipendente senza profitto. È stato istituito con l’intenzione di svolgere attività scientifiche sulla conservazione degli ambienti marini, costieri e insulari, con particolare enfasi sui grandi vertebrati marini dell’Adriatico e del Mediterraneo.

Il BWI è stato fondato nel 1999 e svolge attività di ricerca nell’ambito di autorizzazioni rilasciate dalle autorità nazionali competenti. Il BWI collabora con le istituzioni nazionali e gli enti governativi compreso il Ministero dell’Ambiente, Ministero del Turismo e con l’Agenzia croata per l’ambiente e la natura, e altre autorità regionali e locali per la conservazione della natura.

Il BWI ha realizzato lo studio più duraturo e datato sui delfini tursiopi residenti nel Mediterraneo e possiede il più grande catalogo di identificazione dei delfini tursiopi dell’Adriatico. Il programma di ricerca BWI Science, condotto dal 1990, in collaborazione con università, istituti e organizzazioni scientifiche ha fornito le basi per la creazione di Siti di Importanza comunitaria (SIC) all’interno della rete Natura 2000 dell’UE, volti alla conservazione delle popolazioni dei tursiopi nell’Adriatico croato. In totale, sono stati sei i siti realizzati che coprono un’area di 3.717 km2, pari al 12% del mare territoriale croato.


Legambiente

Legambiente è un’associazione di liberi cittadini e cittadine che opera per la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, delle risorse naturali, della salute collettiva, delle specie animali e vegetali, del patrimonio storico, artistico e culturale, del territorio e del paesaggio, a favore della riconversione ecologica dell’economia e di stili di vita più sostenibili.

Abbiamo da sempre fondato ogni iniziativa per la difesa dell’ambiente sull’ambientalismo scientifico e su una puntuale analisi dei dati disponibili, che ha permesso di accompagnare le iniziative informative e di denuncia dell’associazione indicando alternative e proposte concrete, realistiche, praticabili.
Questo, insieme all’attenzione costante per i temi dell’educazione e della formazione dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento della nostra associazione nella società, fino a farne l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio italiano: abbiamo infatti 18  sedi regionali e 1000 gruppi locali, cuore pulsante dell’attivismo di Legambiente,oltre a 115.000 tra soci e sostenitori. Più di 1.000 i giovani ogni anno partecipano a un campo di volontariato, 30.000 classi aderiscono ai programmi di educazione ambientale e sono oltre 200 gli avvocati dei Centri di azione giuridica al servizio delle vertenze.

Legambiente è riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare come associazione di interesse ambientale e dal Ministero degli Affari Esteri come ONG di sviluppo. Fa parte dell’Ufficio Europeo dell’Ambiente, l’organismo che raccoglie tutte le principali associazioni ambientaliste europee e dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature). Aderiamo inoltre alla Dichiarazione Universale dei Diritti umani delle Nazioni Unite, alla Convenzione ONU per i Diritti dell’Infanzia, alla Convenzione ONU per i diritti delle Donne, alle Convenzioni fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.


Università degli studi di Siena

Fondata nel 1240, l’Università di Siena è una delle più antiche Università del mondo. L’Università è suddivisa in 15 Dipartimenti, che comprendono la maggior parte delle discipline accademiche, e offre corsi di studio all’avanguardia (inclusi corsi on-line), molti dei quali insegnati direttamente in inglese. Quattro Dipartimenti dell’Università di Siena sono stati premiati dal Ministero per l’Università e la Ricerca scientifica nell’ambito dell’iniziativa “Dipartimenti di Eccellenza”, un marchio di qualità che garantisce fondi per la ricerca, in particolar modo per il personale, le infrastrutture e le attrezzature scientifiche.

La ricerca è sempre stata infatti una delle missioni-chiave dell’Università di Siena, il cui alto livello è attestato da molti rankings internazionali indipendenti nonché da più di 50 progetti europei finanziati dal 2014 a ora. I ricercatori di UNISI pubblicano articoli sulla maggior parte delle riviste peer-reviewed di più alto livello a seconda del settore scientifico, lavorano in moderni laboratori. In linea con la strategia di valorizzazione dei risultati della ricerca promossa da agenzie di ricerca nazionali e internazionali, l’Università di Siena facilita e supporta la costituzione di spin-off e start-up di giovani ricercatori per dare impulso all’imprenditoria giovanile e lavorare a stretto contatto con gli ambienti industriali della Regione Toscana.

Recentemente il DSFTA (Dipartimento di Scienze Fisiche, Terra e Ambiente) si è aggiudicato un progetto ministeriale per valutare le interazioni della pesca con il delfino tursiope.


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