Litorale della Maremma

Area di circa 85.000 ettari di superfice, che va dalla foce del Chiarone all’Isola d’Elba. In particolare, l’area di monitoraggio del progetto riguarda quella zona di mare che comprende tutto il Parco Regionale della Maremma e la parte meridionale del Santuario dei Cetacei, dove sono incluse ZPS e SIC facenti parte della rete Natura 2000.
La costa toscana ha un’alta densità di popolazione che raggiunge il livello massimo in estate a causa di un grande afflusso turistico. Le attività di pesca sono ben sviluppate, grazie all’elevata produttività di questo mare. Anche il traffico navale rappresenta un’importante attività umana in quest’area.
Questa zona è ampiamente sfruttata dalla pesca locale e al tempo stesso mostra un’alta presena di specie di cetacei, con la conseguenza di frequenti interazioni con la pesca ed una sempre maggiore esigenza di trovare compromessi tra sostenibilità ambientale ed economica.

AMP Tavolara

Area  di 15.000 ettari, che comprende tre isole (Tavolara, Molara, Molarotto). La porzione di mare, le spiagge e le coste, compresi gli isolotti minori, appartengono al demanio marittimo; le isole di Tavolara e Molara sono invece private.
L’area è suddivisa in zone con diversi livelli di protezione. Il turismo è un’attività socio-economica molto rilevante: nello specifico, tra le varie attività di notevole importanza è il diving con ben 16 punti di immersione per un totale di oltre 9000 immersioni all’anno.
Una piccola parte della popolazione è impiegata nella pesca professionale, mentre un importante peso è quello della pesca ricreativa che conta circa 2000 pescatori all’anno.

AMP Punta Campanella

Area di 1.539 ettari, che comprende la costa da Punta del Capo a Punta Germano.  L’AMP è divisa in 3 zone con un diverso grado di protezione: A, riserva integrale (2 aree); B, riserva generale (3 aree); C, riserva parziale (3 aree).
L’Area Marina Protetta di Punta Campanella negli ultimi anni è stata fortemente influenzata dalla presenza dei delfini. Sfortunatamente, sebbene estremamente affascinante da osservare in mare, specialmente per i numerosi turisti presenti durante l’anno, questi mammiferi creano molti problemi ai piccoli pescatori locali i quali lamentano il danneggiamento degli attrezzi da pesca con ingenti danni economici.

AMP Isole Egadi

Area di 53.992 ettari, che comprender le isole di Favignana, Levanzo, Marettimo, Maraone e Formica.
La scelta delle Isole Egadi come location delle azioni del progetto è strategica e importante per diverse ragioni: le Isole Egadi sono infatti la più grande area marina protetta del Mediterraneo.
L’area dell’AMP coincide anche con l’area della SIC ITA010024 “Fondali marini dell’arcipelago delle Isole Egadi” e comprende la ZPS ITA010027 “Isole Egadi Arcipelago – area marina e terrestre”.
È un sito di grande importanza sia dal punto di vista ambientale che socio-economico, dove le attività umane interferiscono con la protezione e la conservazione dei delfini. Di fatti, le isole Egadi sono una meta turistica particolarmente apprezzata per la balneazione, per lo yachting e per le immersioni subacquee. Lo sviluppo del turismo ha anche incoraggiato la creazione di nuove aziende che offrono servizi turistici, aumentando la pressione antropica su quest’area.
Per questo motivo l’ente di gestione dell’AMP negli ultimi anni ha attivato un rigido programma di gestione collaborando a diversi progetti di conservazione e tutela degli habitat marini e introducendo regole che consentono attività umane ma nel rispetto dell’ambiente marino.

Nord Adriatico

Quarnarolo

Area di 52.574 ettari nel golfo di Quarnarolo. Il sito Natura 2000 di Cres-Lošinj è una zona importante per la popolazione di delfini tursiopi. Considerando che questa zona è anche fortemente sfruttata dalle attività di pesca, principalmente pesca a strascico, le interazioni tra i delfini e le attività di pesca sono comuni.

Istria occidentale

Area di 76.297 ettari, caratterizzata da isolotti, scogliere costiere, baie e spiagge, lagune, scogliere di profondità e grotte. Le acque dell’Istria occidentale, un SIC Natura 2000, sono una zona importante per i delfini tursiopi. Allo stesso tempo quest’area è soggetta a intense attività di pesca che contribuiscono allo sfruttamento delle risorse alieutiche per mezzo della pesca a strascico e delle reti passive e che causano frequenti interazioni tra i delfini e le attività di pesca.

Veneto

Area di circa 30.000 ettari, situata di fronte al delta del fiume Po, dalla Laguna di Venezia alla foce del Po di Goro. La scelta della costa veneta come location delle azioni del progetto è strategica e importante per diverse ragioni. Questa zona, infatti, è una delle più sfruttate nel Mediterraneo a causa di una delle più grandi flotte pescherecce. D’altra parte in quest’area è presente una delle più alte concentrazioni di delfini tursiopi in Adriatico, con interazioni tra pesca e tursiopi frequenti e documentate.

Centro Adriatico

Area di 350.000 ettari che comprende la costa che si estende lungo la Regione Marche per 170 km. La scelta del Mare Adriatico centrale come luogo delle azioni del progetto è strategica e importante per diversi motivi: questa zona è una delle più sfruttate nel Mediterraneo grazie ai suoi bassi fondali sabbiosi, ma è anche un’area di forte presenza di tartarughe marine e delfini.
Ciò porta a una costante interazione tra i pescatori e queste specie protette, con esigenze sempre maggiori di trovare compromessi tra sostenibilità ambientale ed economica.

AMP Torre del Cerrano

Area di 3.700 ettari che si estende fino a 3 miglia nautiche dalla costa e si sviluppa per 7 km. La superficie comprende una zona  di protezione “B” (circa 1 km), una zona “C” di 14 km2, che si estende su tutta la lunghezza del lungomare fino a circa 2 km dalla costa e una vasta area D, di circa 22 km2 fino al limite delle 3 miglia nautiche. L’area dell’AMP si sovrappone al SIC IT7120215 “Torre del Cerrano”.
L’area marina delimita sette chilometri di costa e rientra in un programma di protezione e valorizzazione dell’ambiente a fianco della rete di oasi sottomarine grazie alle quali è stato possibile, negli ultimi anni, portare avanti attività di conservazione, ripopolamento e studio dell’ecosistema marino. Un buon numero di specie animali marine sia pelagiche (come i delfini) che bentoniche caratterizzano il ricco ambiente di quest’area.
Non solo è un sito di grande importanza dal punto di vista ambientale, ma anche a livello socio-economico (pesca, turismo, ecc.).

Arcipelago delle Eolie

Area di 121.600 ettari le cui isole rappresentano la parte superiore di un sottomarino di origine vulcanica. Pesca artigianale, turismo e l’industria delle costruzioni sono i principali settori economici presenti.
Diversi studi condotti negli ultimi anni nell’arcipelago delle Eolie sottolineano l’importanza di quest’area per il mantenimento della biodiversità, essendo luogo per le rotte migratorie di Caretta Caretta e Physeter macrocephalus, Falco eleonorae, Hydrobates pelagicus e di passaggio per delfini come Tursiops truncatus e Stenella coeruleoalba. L’elevato sforzo di pesca e le operazioni di pesca illegale, ghost fishing e l’ancoraggio delle barche sono la causa principale della riduzione dei letti Posidonia (Posidonia oceanica), della biodiversità ittica e dell’alterazione di nursery habitat che sono importanti per la presenza dei delfini.
Nell’area dell’arcipelago delle Eolie è ben documentato il problema della morte di molti delfini che presentano lesioni o patologie di vario genere a seguito dell’interazione con le attività di pesca.