Salvare il pescato del giorno e tutelare i delfini grazie all’introduzione di nuove tecnologie nel mondo della pesca professionale. Le innovazioni tecnologiche realizzate nell’ambito del progetto europeo Life Delfi consistono in dissuasori acustici e deterrenti visivi di ultima generazione, in grado di ridurre il tasso di interazioni tra i delfini e i pescatori evitando che i cetacei si avvicinino alle imbarcazioni per sottrarre il pesce dalle reti. Limitare le interazioni tra delfini tursiopi (Tursiops truncatus) e i pescatori nel mar Adriatico, compreso il fronte della Croazia, nel mar Tirreno e nelle zone di Sicilia e Sardegna è proprio l’obiettivo principale del progetto europeo Life Delfi, finanziato dal Programma Life dell’Unione Europea e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR – Irbim) insieme ad un ampio partenariato composto da Legambiente Onlus, Filicudi Wildlife Conservation, Blue World Institute Marine Research (Croazia), Università di Padova, Università di Siene e le Aree Marine protette di Punta Campanella, Isole Egadi, Torre del Cerrano, Tavolara Punta Coda Cavallo. Ma molte altre sono le attività previste dal progetto, compresa la formazione di squadre di pronto intervento, per operare su delfini spiaggiati o soccorrere cetacei in difficoltà.

Ieri mattina il team del CNR, che lavora al progetto Life Delfi, ha consegnato il primo DiD (Dolphin Interactive Deterrent) noto come “pinger” ad un pescatore della zona di Ancona. Il primo pinger di nuova generazione sarà installato sulla barca “Resimba” guidata da Claudio Bernardini, presidente della Cooperativa Mosciolinari Molo Nord di Ancona.  “La problematica è nota, i delfini sono animali estremamente intelligenti e hanno sviluppato abitudini alimentari opportunistiche e tendono pertanto a cibarsi delle prede “facili” già catturate nelle reti dei pescatori. Questo da un lato comporta un rischio per i delfini, dall’altro perdite economiche per i pescatori. Il DiD (Dolphin Interactive Deterrent) è un nuovo prototipo di pinger testato sia per le reti da traino che per quelle da posta – spiega Alessandro Lucchetti del Cnr-Irbim, coordinatore del progetto Life Delfi – è un’apparecchiatura in grado di tenere i delfini lontani dalle reti da pesca grazie a un’efficace tecnica di interazione con il loro sistema (sonar) di ecolocalizzazione. Questo tipo di pinger produce ultrasuoni solo quando rileva la presenza dei delfini in vicinanza, mediante i suoi circuiti di “udito”, che viene attivato dai clic emessi dai mammiferi. I vantaggi di questo modello rispetto ad altri sono la riduzione della possibilità che i delfini possano abituarsi ai segnali, all’aumentata durata della carica della batteria e alla riduzione dell’inquinamento acustico. Così il progetto Life Delfi intende limitare i danni economici per i pescatori e allo stesso tempo evitare il fenomeno del bycatch, le catture accidentali, che purtroppo spesso portano a gravi conseguenze e anche la morte per questi splendidi esemplari. Nella fascia costiera Marchigiana il problema delle interazioni fra delfini e reti da posta è di una certa importanza in un periodo compreso fra maggio-giugno e settembre, per cui contiamo che anche il fenomeno di abituazione dei delfini ai suoni emessi dai pinger possa essere ridotto”.

“Siamo felici di dare il nostro contributo al progetto Life Delfi – dichiara Claudio Bernardini, presidente della Cooperativa Mosciolinari Molo Nord di Ancona – già in precedenza abbiamo collaborato per altre iniziative con il CNR e anche in questa occasione siamo pronti ad impegnarci per raggiungere l’obiettivo di ridurre le interazioni tra pesca e delfini. Da questa settimana verrà sperimentato il primo pinger fornito dal CNR e speriamo che anche altri colleghi possano aderire all’iniziativa. In questo periodo le uscite dei pescatori sono maggiormente concentrate nella pesca delle sogliole, di cui i delfini vanno ghiotti. E purtroppo i delfini attirati dal nostro pescato danneggiano le reti e le attrezzature, queste interazioni si verificano quasi all’ordine del giorno. Con l’uso di questa nuova tecnologia, installata sulle imbarcazioni, potremmo limitare i danni alle attrezzature ed evitare tutti i rischi che le interazioni con i delfini comportano”.