Pescatori
L’obiettivo principale di questo progetto è la riduzione delle interazioni negative tra i delfini tursiopi (Tursiops truncatus) e la pesca professionale.
Generalmente, il modo più efficace per ridurre le catture accessorie di questi mammiferi marini risiede nell’evitare l’uso di reti da traino e altri attrezzi da pesca all’interno dei loro habitat. Tuttavia, questo non è fattibile quando l’habitat della specie si sovrappone alle zone di pesca. Pertanto, le modifiche agli attrezzi da pesca o l’implementazione di dispositivi di mitigazione (noti in tutto il mondo come Bycatch Reducer Devices, BRDs) devono essere perseguiti per mitigare l’impatto degli attrezzi da pesca su queste specie protette e sensibili. Negli ultimi decenni, sono stati condotti numerosi studi per trovare soluzioni per ridurre al minimo la cattura accidentale dei delfini. Il progetto LIFE DELFI prende spunto da ciò e propone altri innovativi dispositivi di mitigazione.
Survey ai pescatori
Prima di studiare e sperimentare soluzioni e strategie utili a limitare le interazioni delfini-pesca, la problematica è stata affrontata nei vari aspetti – attrezzature, frequenza e stagionalità – e nelle diverse aree coinvolte dal progetto Life DELFI. E’ stato realizzato un survey preliminare, che ha coinvolto più di 200 pescatori, che ha confermato che la maggior parte segnala gli impatti negativi della presenza dei delfini nelle aree di pesca. Di questi, più del 30% ha sottolineato come gli effetti più dannosi siano la depredazione e il danneggiamento del pescato, mentre il 24% si è soffermato sugli attrezzi rovinati e il restante 13% si è focalizzato sul fenomeno dello sparpagliamento dei banchi di pesce. Nella maggior parte dei casi le stime dei danni sono nell’ordine di 1.000-5.000 euro annui, ma le perdite in alcuni casi possono raggiungere anche i 10.000 euro.
Gli attrezzi da pesca maggiormente coinvolti sono le reti da posta (tremaglio e imbrocco), seguite dalle reti a strascico, le reti volanti e il cianciolo o lampara (reti a circuizione). A seconda delle aree, del periodo e delle caratteristiche tecniche degli attrezzi, l’entità dell’impatto può variare notevolmente: ad esempio le interazioni fra delfini, reti volanti e reti a strascico rappresentano un problema quasi esclusivamente in centro-nord Adriatico. L’uso di reti da posta e reti a circuizione può invece risultare problematico in altre aree italiane, come ad esempio il basso Tirreno e negli arcipelaghi siciliani. Pertanto le soluzioni per ridurre le interferenze fra attrezzi da pesca e delfini non possono essere considerate univoche, ma vanno studiate in funzione delle realtà locali. Riguardo la stagionalità dell’interazione si è potuto costatare che sia costante durante tutto l’anno, con periodi di massima concentrazione focalizzati nei mesi primaverili ed estivi.
Un allarmante dato proviene dagli eventi di by-catch: circa un terzo degli intervistati ha catturato almeno un delfino durante la propria esperienza e ciò è avvenuto nella maggior parte dei casi (77%) utilizzando delle reti da posta come tramagli o reti ad imbrocco e in misura minore con reti a strascico (19%) e le reti volanti (8%). Inoltre, nella maggioranza dei casi (> 50%) gli esemplari catturati sono stati rinvenuti morti al momento della salpa.
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Pescatori coinvolti
Sportelli Informativi
Al fine di facilitare la sostituzione degli attrezzi da pesca tradizionali con quelli a basso impatto, per ricevere informazioni e consulenza verrà attivato un servizio di assistenza tecnica per i pescatori. Questi Info Desk aiuteranno i pescatori a preparare la documentazione per la richiesta di contributi per i bandi FEAMP (Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca, periodo 2014-2020). Sarà inoltre fornita assistenza tecnica per favorire l’uso da parte dei pescatori dei sistemi dissuasivi e per stimolare il passaggio dall’attività di pesca all’osservazione dei delfini.
Le difficoltà nella produzione di documenti amministrativi, certificazioni, ecc. per intraprendere le attività di osservazione dei delfini hanno spesso ostacolato la crescita di questa attività in Italia, anche se nelle aree del progetto la presenza di delfini è ampiamente documentata, soprattutto durante l’estate. Pertanto, gli sportelli informativi saranno di supporto ai pescatori anche nella produzione di tutte le procedure amministrative necessarie per intraprendere il Dolphin Watching.
Gli 8 sportelli informativi saranno attivati a partire dal terzo anno nelle seguenti aree:
- MPA Isole Egadi
- MPA Torre del Cerrano
- MPA Isola di Tavolara
- Isole Eolie
- Ancona
- Chioggia
- Talamone