Roma, 12 aprile 2024                                                                                                                                                                                                                                                       Comunicato stampa

 

14 aprile, Giornata mondiale dei delfini 2024

194 cetacei spiaggiati in Italia negli ultimi 15 mesi: in maggioranza sono delfini

L’Italia rischia di incorrere in una procedura d’infrazione per non aver preso provvedimenti per monitorare e mitigare le catture accessorie.

Il team del progetto europeo LIFE DELFI: “Pronti i rescue team, le squadre di salvataggio per cetacei in difficoltà e spiaggiati. Continua la sperimentazione dei dissuasori acustici supportati dall’intelligenza artificiale”

Dal Report di LIFE DELFI: indicazioni più precise sulla valutazione delle interazioni con la pesca grazie al nuovo protocollo di indagine post-mortem.

 

Sono 194 i cetacei spiaggiati sulle coste italiane negli ultimi 15 mesi, nella maggioranza dei casi si tratta di delfini. Il bilancio continua ad essere preoccupante: 157 gli esemplari rinvenuti lungo le coste italiane nel 2023 – per la maggior parte delfini (73 tursiopi e 51 stenelle) – 37 nei primi tre mesi del 2024.  A denunciarlo – in occasione della Giornata mondiale dei delfini (il 14 aprile) – è il progetto europeo LIFE DELFI, che cita i dati rilevati dalla “Banca Dati Spiaggiamenti”, gestita dal CIBRA dell’Università degli studi di Pavia e dal Museo di Storia Naturale di Milano.

Numeri che, insieme alle interazioni pesca-delfini monitorate durante il progetto, testimoniano la gravità del fenomeno. Non è un caso che lo scorso mese di febbraio sia arrivata da Bruxelles una lettera di messa in mora (il preludio alla procedura d’infrazione) al governo italiano per il mancato rispetto della Direttiva Habitat. La missiva, in particolare, imputa all’Italia di non aver introdotto ricerche e misure di conservazione per evitare che le catture accidentali abbiano impatti negativi su alcune specie, tra cui proprio i delfini. Animali tra i più amati che, a causa del loro comportamento opportunistico, seguono i pescherecci per catturare il pescato dalle reti. Questo tipo di interazione, spesso, sfocia nel drammatico ferimento dei delfini con gravi danni economici anche per i pescatori. Il progetto LIFE DELFI, coordinato da CNR-IRBIM e cofinanziato dall’Unione Europea, ha l’obiettivo di ridurre le interazioni in mare tra delfini e pesca.

“La tendenza dei dati sui cetacei spiaggiati in Italia è costante e non accenna a diminuire – dichiara Alessandro Lucchetti, ricercatore di CNR-IRBIM e coordinatore di LIFE DELFIQuesto ci conferma la necessità di adottare misure tecniche (sugli attrezzi da pesca ed eventualmente sulle aree) volte alla riduzione delle interazioni fra delfini e attività di pesca. Con LIFE DELFI abbiamo messo a disposizione ricerca scientifica e innovazione tecnologica per monitorare e ridurre il fenomeno delle interazioni tra pesca e delfini attraverso dissuasori acustici, visivi e nuove tipologie di nasse. Inoltre, grazie ai nostri partner abbiamo formato anche dei rescue team, squadre di salvataggio che possono entrare in azione in caso di cetacei in difficoltà in mare o spiaggiati”. Da due anni è in atto una collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, che sta dando risultati sorprendenti.

“Grazie al progetto e alla collaborazione con il CNR-IRBIM stiamo sviluppando una tecnologia del tutto innovativa nel panorama europeo, che consentirà di ottenere nuovi dissuasori acustici interattivi basati sul riconoscimento dei delfini attraverso l’intelligenza artificiale”, spiega David Scaradozzi, ricercatore UNIVPM. Il coinvolgimento dei pescatori non si ferma alla diffusione dei dissuasori ma anche a corsi di formazione per dolphin watching, proposta come attività economica alternativa, e attraverso l’apertura di Info-Desk a supporto per le richieste di fondi e risorse. LIFE DELFI coinvolge turisti, bagnanti, sommozzatori e tutti coloro che amano il mare: per supportare la ricerca scientifica e avviare attività di citizen science è possibile scaricare l’App Marine Ranger. “Una serie di azioni dirette a contribuire alla Strategia per la Biodiversità, l’orizzonte è cercare la strada per una convivenza possibile tra delfini e pescatori. Abbiamo fatto sì che la tutela della biodiversità dei mari e il fenomeno delle interazioni venisse conosciuto da molteplici stakeholders, dai più piccoli con i percorsi educativi nelle scuole fino agli operatori del mare sensibilizzandoli sulle buone pratiche da adottare in caso di avvistamenti di delfini e altri mammiferi marini. Facciamo un appello a istituzioni e amministrazioni affinchè rendano operatore le misure di gestione e conservazione tracciate dal progetto Life Delfi”, afferma Federica Barbera dell’Ufficio Biodiversità di Legambiente.

 

Il Report sui delfini spiaggiati vittime del bycatch: da LIFE DELFI un nuovo framework diagnostico per le indagini post-mortem

L’analisi dei casi nel recente report su “Bycatch e delfini spiaggiati 2023” – elaborato dal Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova insieme ai partner Università di Siena, Legambiente, l’istituto croato Blue World Institute, e le Aree Marine Protette Punta Campanella e Isole Egadi – considera gli spiaggiamenti in Italia rilevati nel 2022, ben 161, e rileva prove di interazione con la pesca sul 15,71% delle carcasse di cetacei analizzate. Tra le categorie di interazione con la pesca, le “catture accessorie” e i casi di “strozzamento della laringe” rappresentano le principali categorie registrate nel 2022 (36,36%). Lo stesso risultato è emerso considerando i casi in Adriatico, sulle sponde della Croazia.

“Stabilire una correlazione tra la causa di morte di un delfino e l’interazione con la pesca è un’operazione complessa, per le difficoltà logistiche e per lo stato di decomposizione delle carcasse – spiega il Prof. Sandro Mazzariol dell’Università di Padova. Nell’ambito di LIFE DELFI abbiamo messo a punto un nuovo framework diagnostico che gli Istituti Zooprofilattici italiani e i laboratori della Croazia hanno adottato per stabilire con maggior precisione le cause di morte dei cetacei, e soprattutto quale tipo di interazione ci sia stata con le attività di pesca. L’analisi completa del periodo 2020-2023 potrebbe offrire una panoramica dell’impatto dell’interazione con la pesca nell’area di studio LIFE DELFI che comprende Tirreno, Adriatico e le aree di Sardegna e Sicilia. Questi dati consentiranno l’attuazione di una politica di conservazione e di una strategia di mitigazione utile a ridurre l’interazione delfini-pesca”.

 

Life Delfi è un progetto cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE, coordinato dal Irbim-Cnr e a cui collaborano Legambiente Onlus, Università di Padova e di Siena, quattro Aree marine protette (Punta Campanella, Isole Egadi, Tavolara – Punta Coda Cavallo, Torre del Cerrano), Filicudi Wildlife Conservation e il Blue World Institute (Croazia).

L’ufficio stampa

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