Un’importante attività sperimentale del progetto “Life Delfi” è stata svolta presso il lago di Ridracoli (FC) per validare un nuovo modello di dissuasore acustico intelligente (smart pinger). Il dissuasore utilizza l’intelligenza artificiale per rilevare la presenza di delfini che interagiscono con le attività di pesca. Il dispositivo, chiamato AIDD (Artificial Intelligence Dolphin Deter), è progettato per emettere suoni di disturbo solo in reale presenza dei cetacei, dal CNR IRBIM di Ancona e dal LabMACS, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Università Politecnica delle Marche con la collaborazione di AnCybernetics srl .

L’attività svolta è stata finalizzata alla caratterizzazione di AIDD in un contesto acustico ideale. Il lago di Ridracoli è infatti un bacino artificiale, utilizzato per scopi idropotabili, caratterizzato dalla totale assenza di rumori di origine antropica. Le sue caratteristiche consentono di studiare la propagazione del suono in acqua su distanze fino ai 1500 metri.

Il campionamento, coordinato da Rocco De Marco del CNR IRBIM di Ancona e con la partecipazione di Giovanni Novelli dell’Università Politecnica delle Marche, è stato effettuato impiegando quattro dispositivi AIDD e ulteriori quattro sistemi idrofonici commerciali utilizzati come riferimento. Attraverso il motoscafo di servizio, messo a disposizione da Romagna Acque, è stato possibile effettuare 24 sessioni di test in 8 distinte stazioni di monitoraggio collocate lungo il ramo maggiore del lago, che conduce verso Ca’ di Sopra. I dati acquisiti saranno processati per determinare, studiando la propagazione del suono in frequenze comprese tra i 5kHz e i 100kHz, i range operativi in emissione ed in ricezione dei dispositivi sviluppati.

L’attività sperimentale è stata possibile grazie alla preziosa disponibilità di Romagna Acque, nella persona del Direttore Tecnico ing. Giuseppe Montanari, e grazie alla collaborazione di Ivo Vasumini e di Massimo Brachetti.

La messa a punto di un dissuasore acustico “intelligente” è un’innovazione assoluta nel panorama mondiale e un passo fondamentale per risolvere l’annoso problema delle interazioni fra attività umane e mammiferi marini. La tecnologia sviluppata è infatti talmente flessibile da poter prevedere ulteriori sviluppi, come ad esempio interessare altre specie di mammiferi, sviluppare sistemi di allarme che avvertano talune attività o aree della presenza di mammiferi ecc. La ricerca è quindi del tutto pionieristica e assolutamente interessante per la conservazione della biodiversità in ambiente marino.